Antinfiammatorio

Farmaco la cui azione è quella di limitare l’infiammazione locale e acuta. I suoi effetti spesso sono benefici andando a limitare anche il dolore che scaturisce dall’infiammazione. Vanno però considerati 3 fattori:
l’antinfiammatorio riduce l’infiammazione ma non risolve la causa,
riduce il dolore ma questo a volte significa nascondere sintomi che potrebbero essere utili a capire la causa del problema,
a volte l’infiammazione è necessaria per la guarigione.
questi sono alcuni dei motivi per cui è sconsigliato assumere antinfiammatori senza la supervisione di un medico.

Artrosi

Degenerazione di un tessuto articolare, che per usura legata all’attività (sportiva o professionale) o legata all’età, si modifica ed infiamma causando dolore e difficoltà nel movimento. Il fenomeno artrosico non è reversibile ma se ne possono gestire i sintomi spiacevoli con l’osteopatia e con la fisioterapia.

Burnout

In ambito lavorativo si intende quella condizione patologica frutto di un esaurimento da stress. Interessa specialmente quelle categorie di lavoratori impegnati in relazioni interpersonali. Anche in questo caso un approccio corpo e mente (osteopatia e psicoterapia) possono essere molto efficaci per ridurre il carico stressogeno e gestirne gli effetti fino a far rientrare la condizione patologica.

Cefalea muscolo-tensiva

La cefalea muscolo-tensiva è spesso determinata da una forte tensione muscolare nella regione cervicale e sottonucale, con irritazione di alcune specifiche radici nervose ed infiammazione. solitamente è di media intensità, consente di portare a termine la giornata, magari con l’aiuto di qualche farmaco in base al personale livello di sopportazione. Questo tipo di cefalea è molto comune (30-78% dei casi di mal di testa) e risponde molto bene al trattamento di osteopatia, sia per curare l’attacco acuto che per prevenire episodi futuri.

Cervicalgia

Termine tecnico che significa dolore al collo. Il collo, come la schiena, può andare incontro ad infiammazione e causare dolore. Anche le vertebre del collo possono sviluppare artrosi e conseguente infiammazione e dolore. Altre volte possono essere problemi posturali o per esempio di masticazione a scatenare un dolore al collo. Anche in questo caso, più importante che dare un nome al dolore è capire qual è la causa.

Compenso posturale

La postura è il modo in cui il corpo occupa lo spazio. Se c’è un problema il corpo deve adattare la sua postura per evitare il problema. Camminare con un sasso nella scarpa porta ad un cammino diverso da quello normale, quello è un compenso posturale. I compensi posturali sono praticamente sempre spontanei ed automatici, non ragionati o controllabili. Per questo motivo non ha senso “togliere” un compenso, l’unico modo di risolvere un compenso è togliere il sasso dalla scarpa, ovvero quello che lo ha causato.

Contrattura

Si tratta di uno stato alterato del tono di un muscolo, che rimane contratto con difficoltà a rilassarsi. Può avvenire in seguito ad uno sforzo sportivo, oppure può essere la causa di un dolore, come per esempio del mal di schiena. Non sempre è sufficiente “sciogliere” la contrattura, poiché se non si rimuove la causa che l’ha provocata (come un’alterazione posturale), questa si ripresenterà poche ore più tardi.

Cortisolo

Ormone prodotto dal corpo legato al ritmo sonno-veglia. Questo ormone ha un ruolo antinfiammatorio, ed è maggiormente presente al mattino dopo il risveglio. Questo è uno dei motivi per cui a volte i dolori articolari sono minori al risveglio e maggiori la sera, come anche può capitare alla febbre che è più alta la sera quando il cortisolo cala.

Cortisone

Si tratta di un ormone usato come farmaco. E’ un antinfiammatorio molto potente che comporta però anche diversi effetti collaterali, ecco perchè il suo utilizzo deve avvenire sotto stretta supervisione medica.

Craniosacrale

Particolare tecnica dell’osteopatia. Presa da sola, fuori dal contesto del trattamento osteopatico è priva di senso. Inserita nel contesto della seduta si mostra efficace per aiutare il corpo a ridurre i livelli di stress, o migliorare le potenzialità di autoguarigione.

Disfunzione somatica

Con il termine disfunzione somatica, in osteopatia, si intende una particolare condizione in cui la struttura è sana, ma lavora male. Le disfunzioni sono il target dell’osteopatia, situazioni in cui, per esempio, un ginocchio è sano, ma lavorando fuori asse, provoca il dolore. Non sempre il dolore dipende da una patologia, spesso alla sua origine ci possono essere diversi tipo di disfunzioni.

Dolore psicosomatico

Le moderne ricerche scientifiche mettono sempre più in stretta relazione il corpo e la mente. A volte i dolori del corpo si legano anche ad aspetti della psiche che ne può aumentare la percezione o modificare le caratteristiche. Questa situazione si trova più facilmente in caso di dolore cronico, ma non è da escludere anche in caso di dolore acuto. Come per il dolore riflesso, è compito del professionista cogliere quegli indizi che aiutano a capire la natura del problema.

Dolore riflesso

Spesso l’origine di un dolore riflesso è un organo interno. Gli organi interni non sono infatti in grado di provocare dolore (salvo in precise situazioni specifiche) per cui possono manifestare i loro disagi o problemi provocando un dolore in una zona riflessa del corpo. Il professionista ha il compito di capire se quella zona ha un problema specifico o è sede di dolore riflesso, per il paziente è molto difficile distinguere le due cose. Il dolore riflesso più famoso è il dolore al braccio sinistro in corso di infarto del cuore.

Emicrania con aura

Questo tipo di mal di testa è invece più invalidante, di forte intensità e non consente di portare a termine efficacemente la giornata. Per irritazione di specifiche radici nervose colpisce metà testa/viso, e può avere caratteristiche di dolore pulsante. Nel 10-15% dei casi di emicrania si associa l’aura, una alterazione sensoriale che precede l’emicrania: ci possono essere alterazione della vista, del linguaggio, o della sensibilità.

Emicrania senza aura

Forma più comune di emicrania, in cui è assente l’aura che precede l’attacco. Si tratta comunque di un dolore medio-forte, invalidante, con spesso caratteristiche pulsanti. Può essere associato a fotofobia (fastidio alla luce) fonofobia (fastidio ai rumori) o nausea/vomito. Solitamente un attacco può durare dalle 4 alle 72 ore. Anche questo genere di disturbo risponde al trattamento osteopatico, che si è visto spesso essere in grado di ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi.

Eminenza ipotenar

Con ipotenar ci si riferisce anatomicamente, sempre guardando il palmo della propria mano, ai muscoli che stanno, lateralmente, tra il mignolo ed il polso. Anche in questo caso possono essere interessanti in caso di contratture (meno frequenti) o in caso di problemi neurologici.

Eminenza tenar

Guardando il palmo della propria mano, quei muscoli che si trovano tra il pollice ed il polso, si chiamano muscoli dell’eminenza tenar. Questa zona anatomica è importante in caso di contratture che danno dolore al polso, o in caso di patologie neurologiche, poichè, per atrofia muscolare, questa zona si riduce di dimensioni

Epicondilite

Detta anche “gomito del tennista”, con questo termine si intende una infiammazione dei muscoli dell’avambraccio. Nello specifico a infiammarsi sono i muscoli estensori del polso. Spesso questa infiammazione provoca un dolore a livello del gomito e avambraccio, che aumenta nel lavoro al computer, col mouse, o nei lavori manuali. Un tutore può aiutare ad alleviare il dolore durante i lavori manuali.

Epitrocleite

Con questo termine si intende una infiammazione dei muscoli dell’avambraccio, ma a differenza dell’epicondilite, a infiammarsi sono i muscoli flessori del polso. Meno frequente dell’epicondilite, l’epitrocleite è chiamata anche “gomito del golfista”.

Fans

Questa sigla fa riferimento ad una categoria di farmaci antinfiammatori che non contengono cortisone: sono quelli che si comprano da banco in farmacia, dal Voltaren all’Oki (per fare qualche esempio). Il fatto di essere privi di cortisone li rende più “leggeri” ma non per questi privi di effetti collaterali. Un loro uso incontrollato può portare, per esempio, a pericolosi sanguinamenti dello stomaco.

Fascio vasculo-nervoso

Quando dei vasi (vene o arterie) percorrono un pezzo di strada insieme a dei nervi, danno vita ad una struttura che si chiama fascio vasculo-nervoso, per via degli stretti rapporti che hanno. Ne esistono diversi di questi fasci, nel collo, nella coscia, e nel braccio.

Fisioterapia

Approccio manuale finalizzato al recupero di una funzione, come dopo un intervento chirurgico ad una spalla o ad un ginocchio, o dopo aver rimosso un gesso, per recuperare il completo movimento o la forza muscolare. Si occupa anche di molte altre problematiche, malattie neurologiche, malattie reumatiche e autoimmuni, e altro ancora.

Ginocchio Valgo

Situazione opposta a quella precedente. Parlando delle ginocchia, si definiscono “valghe” quando i loro assi tendono all’interno, fino, nei casi più estremi, a toccarsi. Nel gergo non tecnico si definiscono “gambe ad X”

Ginocchio Varo

Quando si parla di varo e valgo si fa riferimento ad una parte del corpo rispetto al suo asse centrale. Nel caso delle ginocchia, si definiscono “Vare” quando non sono parallele ma divergenti, incurvate verso l’esterno. in gergo non tecnico si definiscono “gambe a parentesi”

Infiammazione acuta

Processo naturale che si sviluppa nelle ore e nei giorni immediatamente successivi ad un problema nel corpo, è la prima difesa che il corpo mette in atto. Se è sufficiente a risolvere il problema regredisce spontaneamente, altrimenti può diventare cronica. In ambito di muscoli e articolazioni sono esempi le tendiniti e le borsiti che, se trascurate, possono diventare croniche.

Infiammazione cronica

L’infiammazione cronica è un processo che viene dopo un’infiammazione acuta. Non è solo il fattore tempo a renderle differenti: l’infiammazione cronica, per esempio ad un tendine, porta con se anche il rischio della rottura del tendine stesso poichè si modificano le caratteristiche del tessuto infiammato che diventa più fragile.  Essendo le infiammazioni croniche attive da molto tempo, richiedono solitamente più lavoro e più tempo per andare incontro a guarigione.

Legamento

Elemento che unisce due parti mobili. i più famosi sono i legamenti delle articolazioni, poi ci sono anche “legamenti” degli organi interni ma hanno nomi diversi. I legamenti non si contraggono, sono passivi e servono ad evitare movimenti sbagliati od esagerati delle articolazioni. Un classico esempio è il legamento crociato del ginocchio. Se per via di un trauma il legamento si rompesse completamente, non essendo in grado di ricrescere da solo, l’articolazione sarà più instabile.

Lombalgia

Nello specifico questa parola significa mal di schiena: il mal di schiena può avere molte cause, la diagnosi di lombalgia di per sè non ha un gran significato: serve a poco sapere che si ha male alla schiena se non si capisce da cosa dipende. Il mal di schiena secondo diversi studi passa spontaneamente in 30 giorni, ma se così non fosse, il rischio è che diventi cronico. Sempre poi considerando che il “passa da solo” può semplicemente voler dire che il problema si sposta su un altro distretto.

Lussazione

Alcune articolazioni possono andare incontro a lussazione, spesso in caso di trauma. La lussazione avviene quando l’articolazione perde la sua posizione naturale. Può essere anche associata a frattura di una parte dell’articolazione. La più famosa lussazione è quella della spalla, ma può avvenire anche di alcune vertebre oppure dell’anca, o delle dita. Senza una riabilitazione adeguata l’articolazione dopo una lussazione è più debole, ed il rischio è che la lussazione si verifichi ancora.

Manipolazioni vertebrali

Particolare tecnica che appartiene a diverse discipline, dall’osteopatia alla fisioterapia o alla chiropratica. Quando una vertebra non si muove in armonia con le altre questa può causare dei problemi posturali e dolore: la manipolazione è semplicemente un modo di ridare movimento alla vertebra, al pari di tante altre tecniche.

Mindfulness

Si intende una tecnica psicologica di meditazione che ha come obiettivo quello di portare l’attenzione del soggetto ad una condizione non giudicante legata al “qui ed ora” ovvero limitando il più possibile lo stress legato agli eventi passati o che devono ancora accadere.

Osteopatia

Approccio manuale in cui si punta a sfruttare le capacità di autoguarigione del corpo, normalizzandolo nelle sue parti mediante manipolazioni. Una delle sue caratteristiche è che la zona del dolore spesso non corrisponde alla zona del trattamento manuale.

Osteopatia Viscerale

Con il termine osteopatia viscerale si intende un approccio osteopatico che punta a risolvere le problematiche viscerali, come reflusso, stipsi, o dolori mestruali. Spesso le disfunzioni viscerali sono all’origine di dolori anche muscolari e articolari, per questo motivo questo particolare approccio è molto efficace.

Patologia autoimmune

Situazione patologica in cui il sistema immunitario attacca le cellule del proprio corpo. In alcuni casi può essere congenita, ovvero presente alla nascita, in altri casi può essere favorita (o indotta) da agenti inquinanti o stile di vita scorretto.

Ritmo sonno-veglia

Importante fattore biologico alla base della salute. Con “ritmo sonno-veglia” si intende una buona alternanza tra la fase di veglia, che deve essere durante il giorno, e la fase di sonno che deve essere notturna. La regolazione di importanti ormoni (come il cortisolo) è legata a questo ritmo che deve essere rispettato.

Sciatalgia

A volte può accompagnare la lombalgia. Poichè dalle vertebre della schiena escono i nervi che, tra le altre cose, si dirigono alle gambe, una infiammazione del nervo sciatico viene nominata sciatalgia. Per risolvere questo problema è fondamentale capire in che punto si ha l’infiammazione del nervo e cosa lo ha causato. A quel punto, risolta la causa, l’infiammazione è in grado di risolversi spontaneamente. In alcuni casi però la terapia farmacologica può essere indicata, a discrezione del medico.

Sindrome rotulea

La sindrome rotulea è una infiammazione del tendine rotuleo del ginocchio. Questo tendine collega la rotula alla tibia, e si trova proprio centralmente, sotto la rotula. Questa patologia è associata a diversi sport di salto, come pallavolo o pallacanestro. Nell’attività sportiva una fascetta o un tutore apposta possono aiutare a ridurre il dolore. Si tratta però di una patologia che se cronicizza diventa difficile da curare, va per cui trattata già ai primi sintomi.

Strappo muscolare

Situazione di infortunio muscolare, molto spesso legata allo sport in cui il muscolo è sottoposto ad una forza maggiore di quella che può sopportare. La conseguenza è una lesione delle fibre, che appunto si strappano, e richiedono diversi giorni per la guarigione, in base all’entità dell’infortunio.

Stress

L’asse dello stress è un meccanismo sano che serve all’uomo per combattere le minacce del mondo esterno. Quando però questo meccanismo viene attivato troppo a lungo, o si sregola per problematiche psico-fisiche, si rischia di incorrere nell’esaurimento da stress. Un approccio integrato sul corpo e sulla mente è molto efficace per combattere questo rischio.

Stress lavoro correlato

Nella medicina del lavoro lo stress lavoro correlato è definito come la percezione di uno squilibrio avvertito dal lavoratore quando le richieste dell’ambiente lavorativo superano le capacità individuali per fronteggiare tali richieste. Anche in questo caso un approccio integrato corpo e mente (per esempio con osteopatia e mindfulness) risulta molto efficace per combatterlo o limitarne i danni.

Stretching

Esercizi che hanno come scopo l’allungamento delle catene muscolari e dei singoli muscoli. Esercizi di stretching sono indicati in seguito ad attività fisica, ma anche in persone con stile di vita più sedentario allo scopo di prevenire le disfunzioni che si possono creare per eccesso di attività o per inattività. Molte terapie corporee, dalla fisioterapia all’osteopatia, consigliano diversi esercizi di stretching in base al problema che hanno riscontrato nel paziente.

Tecar

La tecar è una terapia che si applica con uno strumento apposta. Generando calore profondo, attiva la circolazione profonda, aiutando a risolvere i processi infiammatori. Come tutte le terapie, non è sempre efficace per tutto, e bisogna individuare bene quando è il caso di usare questo tipo di terapia, e quando invece ricorrere a strumenti differenti.

Tendine

Componente del corpo che unisce i muscoli alle ossa. A volte un problema posturale od uno sforzo esagerato di un gruppo muscolare può aumentare la tensione sul tendine che va incontro ad infiammazione. Tipico esempio è l’infiammazione al tendine d’achille in chi pratica sport di corsa o salto, ma non solo.

Visita posturale

La visita posturale concentra la sua attenzione sul come il corpo occupa lo spazio. Ci sono dei parametri che devono essere rispettati perchè la postura possa definirsi corretta: la postura corretta è quella che occupa lo spazio nel miglior modo possibile, impiegando meno energie possibili: se fosse una persona, la torre di Pisa sarebbe un chiaro esempio di postura scorretta.